Il progetto Translational Guitar è nato dall’incontro con Nicola Boschetti, un chitarrista con cui ho avuto il piacere di collaborare nel corso degli anni. La nostra storia musicale è iniziata quando Nicola, che viveva proprio di fronte a casa mia, mi ha supportato nell’incisione del mio primo disco. All’epoca, però, la questione dell’accordatura a 432 Hz non lo convinceva del tutto, soprattutto non convinceva il suo orecchio assoluto!
Poco prima del lockdown però, Nicola mi chiamò e mi sorprese confessandomi che non solo aveva accordato le sue chitarre a 432 Hz, ma aveva anche riarrangiato alcuni dei miei brani per chitarra! É stata un’emozione immensa per me scoprire il suo impegno, la passione e la Cura che aveva messo in quel lavoro.
Per realizzare il brano Yellow, Nicola acquistò una chitarra baritono, che dona delle sonorità particolari e profonde. Da quel momento, cominciammo a lavorare insieme al progetto Translational Guitar, che divenne un disco che raccoglieva i miei brani preferiti, come Malachite, che Nicola reinterpretò con un ritmo diverso ma altrettanto affascinante. In alcuni brani è rimasto il pianoforte, mentre altri li abbiamo composti insieme.
Una volta completato il CD, eravamo pronti per portarlo dal vivo, ma purtroppo il lockdown fermò i nostri piani. Nicola inoltre aveva utilizzato molte chitarre diverse per le incisioni, e sapevamo che avremmo avuto bisogno di un secondo chitarrista per le esibizioni live che alla fine, arrivò a sorpresa quasi 4 anni dopo.
Così Translational Guitar ha avuto il suo primo minitour, grazie a Nicola Boschetti e Leonardo Crenna, i miei compagni di viaggio, con la prima data che si è svolta proprio qui, nella Casa della Musica, l’11 settembre. Da lì proseguiremo per Lessona, la città di Nicola, Torino e Chivasso, portando con noi la magia di Translational Guitar e l’incontro di due mondi musicali, fusi insieme grazie alla forza creativa della musica a 432 Hz.
