Arte e Musica in Oncologia: un progetto che accoglie, accompagna, trasforma
Brano consigliato per l’ascolto: Forza Vitale
Alcuni luoghi riescono a farsi tempo.
Non solo spazi fisici, ma contesti in cui la cura si dilata, si fa relazione, presenza, ascolto.
Nel reparto di oncologia medica dell’Ospedale Mauriziano di Torino, ho incontrato un progetto capace di dare forma a tutto questo. Un’iniziativa nata dal desiderio profondo di rendere l’arte parte viva del processo terapeutico, dove la musica non è intrattenimento, ma accompagnamento silenzioso, vibrazione condivisa.
Arte e Musica in Oncologia è il nome di questa esperienza, guidata dalla visione di Daniela Trunfio, Responsabile. dei progetti speciali per la Fondazione Carlo Molo ONLUS, che da anni porta bellezza e umanità nei luoghi della cura.
Il progetto ha preso forma da una domanda concreta: quanto il Day Hospital oncologico del Mauriziano fosse pronto ad accogliere un’iniziativa che affiancasse alla cura farmacologica un supporto psicosociale fatto di arte e ascolto?
Insieme a Daniela, si è formata una rete preziosa di professionisti, volontari, medici, pazienti e familiari. Un tessuto umano che ha permesso alla musica di entrare in modo autentico, rispettoso, trasformativo.
Pur riconoscendo l’importanza crescente di approcci integrati alla cura, spesso le strutture sanitarie presentano resistenze verso pratiche non strettamente cliniche. Tuttavia, quando Daniela ha condiviso l’idea con il Prof. Giorgio Valabrega, Direttore della S.C.D.U. di. Oncologia dell’A.O. Ordine Mauriziano di Torino, ha trovato immediatamente un terreno aperto. Il Prof. Valabrega, insieme alla sua équipe, in particolare alla Dott.ssa Valentina Ariu – responsabile dell’accoglienza dei pazienti e ricercatrice – ha sposato sin da subito la proposta.
A quel punto è emersa una seconda domanda: quale forma poteva davvero assumere arte e musica in un contesto così delicato? La risposta è arrivata grazie alla Dott.ssa Maria Teresa Molo, presidente della Fondazione Carlo Molo ONLUS e psicologa, che conosceva già la mia musica. Su suo suggerimento, Translational Music è entrata nel progetto non come sottofondo, ma come presenza viva, in ascolto e relazione.
Durante gli slot previsti all’interno del progetto, ai pazienti venivano consegnati dei dispositivi personali attraverso i quali potevano accedere a un’esperienza di visione e ascolto strutturata: 15 minuti di musica e 30 minuti di contenuti artistici, grazie alla gentile concessione dei documentari d’arte di Nexo Digital.
Un percorso guidato della durata complessiva di 45 minuti, pensato per creare un tempo dedicato e protetto, in cui ogni persona potesse lasciarsi andare a ciò che risuonava dentro di sé.
Ascolto, emozione, cambiamento
Il progetto non si è fermato all’esperienza: è stato accompagnato da uno studio pilota osservazionale monocentrico, condotto tra maggio e dicembre 2024.
La ricerca ha coinvolto 12 donne affette da tumore della mammella in trattamento attivo con paclitaxel settimanale. Le pazienti sono state suddivise in due gruppi: 6 hanno partecipato al percorso integrato con musica e arte, mentre le altre 6 hanno seguito la pratica clinica standard.
Ogni seduta si svolgeva in stanze dedicate, con l’ausilio di iPad e cuffie, e prevedeva un’esperienza guidata della durata di 45 minuti: 15 minuti di ascolto musicale, seguiti da 30 minuti di visione di video d’arte concessi gentilmente da Nexo Digital.
I risultati, raccolti e analizzati dall’équipe ospedaliera, evidenziano come l’intervento integrato possa contribuire a ridurre gli stati d’ansia e depressione, migliorando l’approccio alla malattia e favorendo una migliore qualità della vita.
Anche per i professionisti sanitari coinvolti, il progetto ha rappresentato un’esperienza arricchente.
È emersa con forza l’importanza di integrare pratiche artistiche nei percorsi di cura, per generare un contesto che metta davvero al centro la persona nella sua interezza – non solo la malattia, ma anche il sentire, le emozioni, la storia.
Un grazie che vibra ancora
Sapere che Translational Music abbia potuto accompagnare anche solo una parte di questo percorso è per me motivo di profonda gratitudine.
Che le mie note siano arrivate in quei momenti delicati – senza invadere, ma semplicemente per esserci – è qualcosa che custodisco nel cuore.
Ringrazio con riconoscenza la Dott.ssa Daniela Trunfio, Resp. dei progetti speciali per la Fondazione Carlo Molo ONLUS, il Prof. Giorgio Valabrega e la Dott.ssa Valentina Ariu Coordinatrice Infermieristica day hospital oncologico, la Dott.ssa Maria Teresa Molo, presidente della Fondazione Carlo Molo ONLUS, Lorys Castelli presidente comitato scientifico Fondazione Molo e Dip.to Psicologia UNITO e tutto il team ospedaliero coinvolto nel progetto.
Grazie ai medici, ai volontari, ai pazienti, alle famiglie e a Nexo Digital per la generosa concessione dei contenuti artistici.
E a tutte le persone che ogni giorno scelgono di portare attenzione e bellezza anche nei luoghi più fragili.
La musica, quando viene ascoltata con il cuore, può davvero fare la differenza.
E in progetti come questo ci ricorda che, anche nei momenti più difficili, siamo sempre – profondamente – umani.
Con amore,
Emiliano
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