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La Musica in Campo | Armonicoltura

Da un po’ di tempo parlo dell’effetto benefico di Translational Music sulle piante, un fenomeno che ho approfondito insieme a Luca Niro, responsabile dell’azienda agricola Posta Faugno. Ne abbiamo discusso nell’episodio “La Musica in Campo” del podcast *Gente che ci crede*, a cura di Naturasì.

 

La mia passione per la scienza è iniziata a 12 anni quando i miei genitori mi regalarono un microscopio. Osservando fili d’erba, briciole di pane e tappi di sughero, mi sono appassionato al mondo microscopico, convincendomi che i segreti dell’universo risiedessero in queste piccole cose. Ho quindi dedicato molti anni allo studio della biologia, conseguendo il diploma, l’università e infine il dottorato.

 

La biologia cellulare mi ha affascinato profondamente, permettendomi di osservare come milioni di cellule nel nostro corpo si comportino come un’intelligenza collettiva. Questa scoperta mi ha portato a dirigere quattro laboratori di ricerca.

 

Dopo la laurea e il dottorato, ho iniziato a insegnare all’università, esplorando il mondo delle cellule e la loro trasmissione di informazioni dal DNA alle proteine. Tuttavia, di sera mi ritiravo a suonare il pianoforte, esprimendo me stesso attraverso le note.

 

Con il tempo, ho sentito l’esigenza di condividere le mie composizioni. Per il mio quarantesimo compleanno, ho regalato agli invitati un disco con la mia musica. Gli amici mi hanno confermato che ascoltandola provavano un grande benessere, spingendomi a diventare un musicista per il benessere degli altri.

 

Negli ultimi dieci anni, ho avuto l’opportunità di suonare in giro per il mondo, dagli ospedali alle terapie intensive, diventando il primo al mondo a suonare un pianoforte a coda accordato a 432 Hz in una sala operatoria.

 

Nei miei concerti, le persone non solo ascoltano, ma diventano musica. Questo perché le nostre cellule vibrano e comunicano attraverso la musica. In questi anni Translational Music è diventata uno strumento essenziale per la salute e il benessere, collegandoci profondamente con la terra e la natura.

 

Un incontro fondamentale è stato quello con Luca Niro. Luca ha utilizzato la mia musica per un progetto in agricoltura chiamato “Armonicoltura”, un termine che unisce coltivazione e cultura. Tre anni prima, questa musica era confinata nella mia stanza; poi ha iniziato a influenzare i campi e le piante che pur non avendo un sistema nervoso come il nostro, reagivano alla musica con effetti sorprendenti.

 

Abbiamo sperimentato che le piante esposte alla mia musica sviluppavano radici più lunghe del 30% e resistevano meglio agli stress nutrizionali. Questo progetto ha dimostrato che la musica può influenzare positivamente il regno vegetale e creare un ecosistema diverso.

 

La musica ha un canale preferenziale che entra nel cuore di tutti, senza distinzioni. La scienza della neurobiologia vegetale ha confermato che le piante possono percepire, ascoltare e reagire alla musica. Questo ci ha portato a diffondere la mia musica su un’azienda agricola di un milione di metri quadrati, con risultati sorprendenti.

 

I benefici della musica non si limitano solo alle piante, ma coinvolgono anche gli esseri umani e gli animali

Il progetto “Armonicoltura” continua a crescere e a ricevere richieste di collaborazione.

 

Il mio viaggio tra biologia e musica è stato straordinario e la musica ha dimostrato di essere un linguaggio universale che unisce e guarisce. Sono grato di poter condividere questa esperienza e di vedere come la musica possa portare benessere e connessione a tutte le forme di vita.

 

Per ascoltare la mia intervista completa nel podcast *Gente che ci crede* a cura di Naturasì, clicca

 

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