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Premio Montale a Translational Music di Emiliano Toso

Un importante riconoscimento verrà consegnato a Emiliano Toso il 5 aprile al Teatro Carlo Felice di Genova. Si tratta del prestigioso Premio Montale Fuori di Casa, arrivato alla sua 28esima edizione e che ha visto, negli anni passati, diversi famosi protagonisti.

“Sono profondamente onorato di ricevere questo premio – spiega Emiliano Toso- questa sarà anche una bella occasione per suonare i miei brani in una splendida città come quella di Genova. Ringrazio di cuore il Consiglio Direttivo per aver pensato a me”.

La cerimonia di consegna, alla quale prenderà parte anche la famiglia Montale, avrà inizio alle ore 16,30 e l’evento sarà aperto a tutta la cittadinanza proprio per far si che chiunque possa goderne in maniera libera e gratuita.

Emiliano Toso verrà premiato per la categoria musica, un grande riconoscimento per la sua Translational Music che secondo lui è “il mio modo di tradurre le emozioni che vivo ogni giorno a livello profondo in un linguaggio più elevato: quello della Musica suonata a 432 Hz”. Un’accordatura in grado di vibrare insieme alle cellule del nostro corpo e di portare armonia e benessere in chi l’ascolta.

Ma torniamo al Premio Montale Fuori di Casa, un riconoscimento consegnato a personaggi illustri appartenenti al mondo della scienza, della narrativa, del giornalismo, della critica, della saggistica, della poesia, dell’editoria, dell’ambiente e ovviamente della musica. Proprio in questa categoria negli anni passati sono stati premiati Gino Paoli, Fabio Concato, Carla Fracci, il critico musicale Alberto Mattioli, la Giovane Orchestra Genovese, il Maestro Roberto Caccapaglia e molti altri.

Per il 2024 la Presidente Adriana Beverini, insieme a tutto il consiglio direttivo del Premio Montale FDC, ha fortemente voluto la presenza di Emiliano Toso.

“Non possiamo non ricordare la passione che il Premio Nobel, Eugenio Montale (a cui il premio è dedicato ndr) – spiega la Presidente Beverini – ha sempre mostrato per la musica che, come egli stesso ha dichiarato in un’intervista, fu il veicolo originario della sua vocazione poetica. Poesia e Musica quindi, dove possiamo ricondurre i brani del Maestro Toso orientati alla ricerca di ampi spazi e all’universalità nella quale la mente dell’ascoltatore è libera di vagare fino a godere dei benefici sul suo corpo, sia a livello biochimico che biofisico.

Sebbene l’utilizzo della musica sia stato riconosciuto come un grande strumento di aiuto in ogni epoca storica e in ogni cultura esistita sulla Terra, non è mai stato semplice quantificare in modo completo gli effetti terapeutici dell’ascolto a livello biologico e medico. Ciò è stato determinato per lungo tempo dalla mancanza di strumenti adatti alla misurazione. Negli ultimi anni però,  grazie ai progressi della scienza, della strumentazione utilizzata nell’analisi e soprattutto all’integrazione della medicina tradizionale con quella chiamata “di confine”, sono stati portati a termine preziosi studi che testimoniano i benefici dell’ascolto della musica a tutti i livelli del nostro corpo, dimostrando le dinamiche cerebrali e gli effetti biofisici che portano al piacere dell’ascolto e i relativi benefici a livello terapeutico.

Esistono molti studi in letteratura che descrivono la relazione tra l’ascolto della musica, le emozioni, le diverse parti del cervello e gli ormoni coinvolti in questi meccanismi e che hanno dimostrato gli effetti della musica sul battito cardiaco, la frequenza respiratoria, la sudorazione, la temperatura corporea, la tensione muscolare e altre risposte del sistema nervoso autonomo (Blood et al.1999) – conclude la Presidente – così come altri studi hanno dimostrato che l’ascolto della musica interviene nelle dinamiche che riducono il dolore, l’ansia e lo stress (DiLeo 2007, Nilsson 2008 e Koelsch 2012)”.

Grazie alle nuove tecnologie, la scienza sta verificando in laboratorio ciò che l’uomo ha intuito da sempre: l’esistenza di un legame tra le cellule degli esseri viventi e la musica. Uno dei pionieri in quest’ambito è il prof. Carlo Ventura, Ordinario di Biologia molecolare  all’Alma Mater di Bologna, che sta studiando come attraverso il suono di una cellula possiamo capire il suo stato metabolico e di conseguenza il suo stato di salute. Per tradurre le vibrazioni delle cellule in suoni e melodie il Prof. Ventura utilizza un La accordato a 432 Hz. “Sonocitologia” è il termine coniato per descrivere una nuova area di ricerche basate sullo studio delle capacità delle cellule di produrre e sentire vibrazioni meccaniche e sulla possibilità di trasformare le vibrazioni cellulari in suoni udibili, utilizzarli come una sorta di firma vibrazionale per guidare in maniera selettiva il differenziamento delle cellule staminali.

I risultati di Translational Music sono stati osservati, ormai da 10 anni, in diverse strutture sanitarie italiane tra cui: il San Raffaele di Milano, il Policlinico Gemelli di Roma e l’Ospedale Civile di Pescara. Nel 2021 Emiliano Toso, grazie al Prof. Roberto Trignani, ha tenuto un concerto in sala operatoria durante un intervento di neurochirurgia all’Ospedale Salesi di Ancona.

Nel 2023 è uscito il suo libro “In Armonia- un viaggio alla scoperta del sorprendente legame tra la musica e le nostre cellule” edito da Mondadori.

Tutto l’amore che sto ricevendo e che riceverò da questo riconoscimento – conclude Emiliano – lo porterò la mattina successiva a Valeria, una ragazza affetta da SLA da diversi anni, che andrò a trovare con il mio pianoforte a pochi chilometri da Genova“.

Dopo la premiazione Emiliano Toso suonerà al pianoforte, accordato ovviamente a 432 Hz, alcuni brani di Translational Music in modo che tutti i presenti possano godere della vibrazioni che inonderanno la platea dando vita all’immagine tanto cara ad Emiliano: “un mare di cellule sotto un cielo di musica”.